Neviglie possiede uno degli stemmi comunali più particolari delle Langhe.
Osservandone la bandiera effigiata con una imbarcazione a due vele fornita di remi, si potrebbe facilmente credere che il nome derivi dal tardo latino navillium, “nave”, ricercando così nel passato del borgo una inverosimile tradizione marinara.
In realtà è probabile che il termine Neviglie, indicato anticamente con i nomi di Nevileis, Nevilleis, Neviglis, derivi dal toponimo con cui si indicavano le nuove fondazioni, le Novae Villae, poi passato a Neviglie dopo le invasioni Saracene.
Neviglie ha una lunga storia medievale risalente a prima dell'anno Mille, quando fu compresa nei territori che l'imperatore tedesco Ottone aveva assegnato al marchese Aleramo.
Nel 1142 i discendenti di Aleramo si spartirono le terre e Neviglie venne inserito nel contado di Loreto. Contado che nel 1192 passò a Manfredo di Lancia, figlio di Guglielmo marchese di Busca.
La politica dei marchesi di Busca era quella di dividere le loro proprietà in tanti piccoli feudi familiari, cui richiedere tasse e amministrazione. Neviglie passò così sotto il controllo dei De Revello e dei Montaldo Scarampi.
Al centro delle contese che sorsero fra Alba e Asti, gli abitanti di Neviglie furono dapprima ammessi fra i cittadini albesi, per poi passare, dopo la sconfitta di Alba del 1275, sotto il dominio di Asti.
Il comune astenese concesse Neviglie in feudo ai Guttuari De Castello, ai Marenghi e ai Lorenzi.
Quando i Visconti divennero padroni di Asti, nel XV secolo, il borgo fu inserito all'interno delle doti che Gian Galeazzo Visconti preparava per le figlie Violante e Valentina. Ma guerre di attribuzione fra i Visconti e i duchi di Monferrato lasciarono intatto il potere dei piccoli feudatari sul borgo.
Dopo che Andrea Busca nel 1449 acquistò Neviglie dai Guttuari, vi mise a capo in qualità di conte il figlio Giovanni Gaspare.
Questi divenne in poco tempo il più potente feudatario della zona espandendo la sua influenza sui comuni adiacenti di Neive, Trezzo, Mango e Cossano.
Fu lui il committente della pala del Macrino che oggi orna la chiesa parrocchiale di San Giorgio.
Giovanni Gaspare riuscì ad avere potere illimitato sui suoi domini e a renderlo possedimenti ereditari. Nel 1631 i Busca, dopo quasi due secoli di dominazione, cedettero i loro diritti su Neviglie ai Duchi di Savoia.